domenica 5 marzo 2017

Gli impostori del regno animale: mimetismo batesiano

L'argomento per questo articolo l'ho scoperto per una vicenda avvenuta mentre ero a lavoro: una persona voleva un consiglio su un insetticida per uccidere un bruco che aveva visto nel suo giardino, scambiandolo per una processionaria quando il realtà era un Eriogaster rimicola. In natura molti animali utilizzano la mimetizzazione: o per non essere trovati o per attrarre le prede o per avvertire possibili predatori tramite i colori appariscenti di essere velenosi, ecc. Quest'ultimo esempio, cioè il mimetismo aposematico, è precisamente l'opposto della mimetizzazione di cui voglio parlare io in questo articolo. Il mimetismo batesiano è un mascheramento che utilizzano quegli animali innocui e privi di difesa per ingannare i predatori, siccome prendono le sembianze, le movenze e le colorazioni di specie pericolose.

Ecco alcuni dei più particolari esemplari che usufruiscono del mimetismo batesiano:


Laniocera hypopyrra (America)

Per non essere visto e preso dai predatori questo piccolo pulcino, chiamato anche piagnone cenerino, nel momento in cui la madre si allontana dal nido, si trasforma in un bruco, precisamente alla specie velenosa della famiglia Megalopygidae, avente la peluria irritante a causa di una tossina, vive nello stesso habitat dei nidi di L. hypopyrra. 

                                       BRUCO                                                            PULCINO




 Nel primo video si può vedere la somiglianza del pulcino al bruco del secondo video!




Rhagoletis zephyra

Questa mosca è un altro esempio di mimetismo batesiano, la quale imita sia per i colori che per il comportamento il ragno saltatore (Salticidae) che è il suo principale predatore.
Nel momento in cui si avvicina il predatore la mosca inizia a far vibrare le ali dove sono raffigurate dei segni neri che rappresentano le zampe del ragno, imitandone cosi il segnale di minaccia della loro specie.



Myrichtys colubrinus  (O. pacifico/ Mar rosso)

Questo murena d'acqua che vive in fondali sabbiosi e che può arrivare a 97 cm di lunghezza, invece imita in tutto e per tutto il serpente velenoso Laticauda colubriana, ingannando cosi eventuali predatori.




Eristalis tenax (America)

Questa mosca è riuscita ad imitare in una maniera incredibile l'aspetto di un ape. Si riesce a differenziarle soltanto per il numero delle ali siccome la mosca è diptero cioè con un paio di ali mentre l'ape e imenottero cioè con due paia di ali.




Macrocilix maia (Asia)

Nel mimetismo batesiano oltre a imitare l'aspetto o il comportamento, in natura ci si può imbattere anche in un esemplare che invece raffigura sulle proprie ali una scena di vita entomologica. 
Questa farfalla vista dall'alto riproduce l'illusione di due mosche che si cibano di sostanza organica simili a escrementi. Imitando cosi una scena poco appetibile ai predatori e per accentuare questa messa in scena la farfalla è in grado, se sentita minacciata, anche di emettere un odore sgradevole rendendo il tutto più verosimile. 





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