Il piumaggio del Colibrì è veramente particolare, a differenza dei colori degli altri uccelli dovuti ai pigmenti presenti sulle piume, le sue penne riflettono la luce cambiando tonalità ad ogni movimento, mimetizzandolo con l'ambiente. Gli è possibile grazie alla struttura prismatica di ogni singola piuma. Qui di seguito voglio mostrarti in modo ravvicinato lo strabiliante piumaggio:
"Il Colibrì non è un uccello come gli altri: ha un ritmo cardiaco di 1200 battiti al minuto, le sue ali sbattono ottanta volte al secondo. Se gli impedisci di battere le ali, lui muore in meno di dieci secondi. Questo non è un uccello qualunque, questo è una specie di miracolo. Hanno rallentato le sue ali col cinematografo e sapete cosa hanno visto? Che la punta delle ali fanno cosi, eh? (mimando il gesto con le mani) E cosa rappresenta il numero otto come simbolo matematico? L'infinito!"
La natura non da niente al caso, più la si osserva e la si studia e più ci si stupisce di nuove scoperte sorprendenti. Un esempio è la comunicazione tra insetto e fiore. Soffermandoci sulle api, più precisamente sugli splendidi Bombi (che io adoro!) si è scoperto che oltre a riconoscere i colori dei petali e l'odore emesso dalle piante, i fiori e i bombi comunicano anche tramite i campi magnetici.
Il fiore emette un leggere magnetismo negativo, mentre l'ape positivo. Quando atterra per prelevare il nettare, il magnetismo della pianta si altera, con una ridistribuzione delle cariche elettriche, facendo capire agli altri esemplari impollinatori di passaggio che quel fiore è già stato visitato di recente.
Questa scoperta, studiata dai ricercatori dell'università di Bristol, è eccezionale, si sono soffermati sui bombi ma è possibile che anche gli altri impollinatori siano in grado di percepire i campi elettrici dei fiori capendone lo stato con l'unione anche dei colori e profumi.
"La natura può allestire spettacoli straordinari. Il palcoscenico è immenso, le luci strabilianti, le comparse infinite e il budget per gli effetti speciali illimitato." Yann Martil, La vita di Pi
Ti voglio mostrare alcuni degli animali più sorprendenti esistenti in natura, unici nel loro genere! La loro peculiarità sono i colori, quasi da renderli surreali. Io sono rimasta estasiata da queste creature potrei ammirarle per ore! Piccione delle Nicobare (Colenas nicobarica):
Vive nelle isole Nicobare in india, ma lo si può trovare anche in Thailandia o nelle Filippine. Vivendo isolato nella foreste solo su piccole isole e non avendo perciò predatori se non l'uomo che lo caccia per fini commerciali e non dovendosi mimetizzare nell'ambiente, la natura si è potuta sbizzarrire nei colori. Si dice che le sue origini vengono dall'antico Dodo, uccello ormai estinto da tempo, da cui ha ereditato il piumaggio colorato.
Mantide orchidea (Hymenopus coronatus):
Non mi sono mai piaciute le mantidi, ma questa è veramente stupefacente con la sua mimetizzazione rendendola addirittura carina. Vive nelle foreste pluviali nel sud-est Asiatico, non più di un anno. Appena nata non ha già l'aspetto di un orchidea, ma è di un color nero-arancio, solo quando avviene la prima muta il suo aspetto cambia radicalmente. A differenza delle altre mantidi, dove il maschio dopo l'accoppiamento non fa una bella fine, in questa specie è diventato più furbo, rendendosi più agile e svelto potendosi allontanare dalla femmina anche volando.
Cavalletta rosa (Grasshopper):
Rimanendo sulla categoria degli insetti esiste una cavalletta tutta rosa. Questo fenomeno prende il nome di Eretrismo, il quale provoca una mutazione genetica favorendo il gene recessivo che colpisce anche gli animali albini.
Formica velluto rosso (Dasymutilla occidentalis):
Volgarmente la si chiama formica quando in realtà è una particolare vespa originaria degli Stati Uniti. Esse provocano se infastidite una puntura alquanto dolorosa, però solo le femmine che si distinguono dai maschi per l'assenza delle ali.
Pesce mandarino (Synchiropus splendidus):
Nell'oceano Pacifico sulle barriere coralline invece si può trovare questo bellissimo pesciolino variopinto. Si distinguono i maschi dalle femmine per la pinna dorsale anteriore più grande, la quale viene usata anche per intimorire eventuali maschi o predatori.
Gallo nero (Ayamm Cemani):
Un gallo totalmente nero non solo all'esterno ma anche interiormente, compreso ossa e organi, dovuto a un fenomeno genetico di nome Fibromelanosis che provoca un aumento di melanina. Questo gallo indonesiano è una rarità venduto anche a cara prezzo per chi volesse allevarlo. Nonostante il loro aspetto cosi particolare e un esemplare molto resistente che non ha bisogno di una grande manutenzione.
Granchio Arcobaleno (Cardisoma Armatum):
Vive in Africa tra le mangrovie, si spinge nell'oceano solo per la riproduzione. Questo granchio predilige vivere isolato avendo un temperamento suscettibile diventando aggressivo tra i suoi simili.
Astice blu Europeo:
Anche in questo caso il suo colore è dipeso da un difetto genetico che rende quest'astice molto rara. Il suo habitat è tra i fondali rocciosi ad una profondità di 20-50 m.
Falena rosa (Deiphila porcellus):
Originaria d'Europa e Asia questa falena la si può trovare anche in Italia, prediligendo come pianta ospite la vite o le specie Gallium.
Tarantola blu (Poecilotheria metallica):
Vive in India nei buchi degli alberi, cibandosi di insetti volanti. Non essendo aggressiva con i suoi simili, in un unico albero si possono trovare più esemplari di questa specie, vivendo in comunità. E' una specie velenosa e il suo morso può provocare un intenso dolore, ma non è mortale siccome non si è registrato nessuna morte umana provocata dal suo morso.
Canocchia pavone (Odontodactylus scyllarius):
Questo crostaceo multicolore di acqua salata lungo tra i 3-18 cm vive tra le barriere coralline Australiane. La particolarità di questo piccolo essere è caratterizzata dalla sua aggressività, soprattutto nelle sue strategie predatorie. Ha una reputazione di cacciatore micidiale, con i suoi due arti raptatori in grado di generare una forza pari a 500 Newton, frantuma le conchiglie dei molluschi, fracassa i crani dei pesci e sfonda l'esoscheletro dei granchi. Ciò gli è possibile per un minerale che costituisce le sue ossa, i cristalli di idossiapatite e per i vari strati esterni di fibra di chitosano che gli attutiscono i colpi.
Ragno pavone (Maratus volans):
Un 'altro animale, oltre alla mantide, che preferisco non avere intorno è il ragno, ma vedendo questa specie di aracnide ne sono rimasta sorprendentemente affascinata, sopratutto nella sua danza di corteggiamento (è troppo carino!). Vive in Australia ed è veramente piccolo misura poco più di 5 millimetri. I suoi colori, che variano da esemplare a esemplare, si notano quando alza i lembi della parte posteriore nel rituale di accoppiamento (proprio come fanno i pavoni).
In questo articolo ti voglio mostrare dei splendidi laghi sotterranei o semi coperti. Sono stata subito affascinata da queste immagini, stupendomi sempre di più della forza e delle meraviglie della natura.
Esistono dei luoghi incredibili nel mondo che potrebbero esistere solo nella fantasia, mentre invece sono reali e questi laghi sono alcuni di essi.
Il lago Melissani in Grecia sull'isola di Cefalonia.
Questo magnifico lago, scoperto solo nel 1951, è situato all'interno di un' immensa grotta, con un'apertura sulla sommità dove entra la luce, chiamata anche grotta delle ninfe per la leggenda che la riguarda nella mitologia greca. La quale narra le vicende della ninfa Melissani, innamorata perdutamente del dio Pan, non corrisposta del suo amore, disperata, si suicida buttandosi in questa grotta nelle acque del lago. Il lago ha un ampiezza di 60 per 40 m, arrivando ad una profondità di 39 m. Le sue acque arrivano ad una temperatura di circa 10° (un pò troppo freschina per farci un bagno) e ha fonti sia dolci (da una sorgente situata a 20 m in profondità) che salate (provenienti dal mare). Questo bellissimo luogo può essere visitato sia a piedi che in barca a remi, soprattutto nelle ore tra mezzogiorno e le due si ha un ambiente ancora più incredibile, accentuato dalla luce che entra al suo interno che viene rispecchiata dall'acqua del lago e dalle pareti della grotta.
La Playa Escondida in Messico
Quest'altra meraviglia, un angolo di paradiso, è situata nelle incantevoli Isole Marieta, vista dall'alto la spiaggia è all'interno di una voragine del terreno che si apre all'improvviso sull'isola. Al suo interno vivono anche numerose creature protette (tra cui delfini e balene di passaggio), per questo fa parte del patrimonio dell' UNESCO. La spiaggia nascosta ci si può avvicinare solo in barca, bisogna poi, per esplorare il suo interno, attraversare a nuoto un tunnel sott'acqua lungo 8 m. Si suppone che la sua origine non sia vulcanica, al contrario dell'arcipelago che la circonda, ma causata dalle varie esplosione avvenute nella zona.
L'Hamilton Pool nel Texas (USA)
E' una delle piscine naturali più belle e surreali che esiste al mondo, se si pensa che è opera della natura! In origine era una cavità sotterranea dove scorreva un fiume, dopo un crollo spontaneo della cupola superiore, a causa delle varie erosioni avvenuto nel tempo, è nata questa splendida piscina naturale. Alimentata dal continuo ricambio d'acqua proveniente dalla sorgente che forma una piccola cascata che fluisce nella cavità, rende l'acqua sempre cristallina e pura. Questo luogo è aperto al pubblico, ma bisogna rispettare le rigide regole d'accesso, tra cui: il divieto di pesca, il divieto di portare animali domestici, del fare campeggio, ecc, ma è possibili fare un picnic nelle area attrezzate a tale scopo. Un posto adatto per rilassarsi e rinfrescarsi sopratutto in estate, in mezzo alla sua natura tra felci, orchidee e uccelli (l'unici che irrompono il silenzio del luogo).
Cenote IK-KIL in Messico
Situata nel parco ecologico di Ik Kill esiste una bellissima pozza d'acqua profonda 40 m , circondata da una lussureggiante vegetazione esotica e da piccole cascate che l'alimentano. In Messico sono esistenti più di una Cenote, una più bella dell'altra, ma quello dell' Ik- Kill è il più frequentato. In passato per i Maya i Cenote erano luoghi sacri nei quali venivano svolti riti religiosi e sacrifici umani. Oggi invece sono luoghi incredibile dove si ha la possibilità di immegersi e nuotare o a contatto con la natura.
To Sau Ocean Trech sull'isola di Upolu sull'arcipelago di Samoa
Qui, in mezzo alla giungla, c'è un'altra splendida piscina naturale salata, circondata anch'essa di vegetazione. Essa si è originata grazie ad un'eruzione vulcanica. Al suo interno è stata posizionata una scala di 30 m che arriva ad una piattaforma per chi volesse tuffarsi all'interno della piscina, tra pesci tropicali. Il suo nome "To Sau" ha il significato di "grande buco", per questo viene chiamata anche "il grande buco blu di Samoa".
Bait-Al-Afreet in Oman
La piscina naturale creatasi in questo createre nell'Oman in mezzo al deserto viene chiamata anche "la casa del diavolo" e ha la particolarità che la sua acqua salata, sia in estate che in inverno, rimane ad una temperatura di 25°.
Lago Vostok in Artartide
E' il lago subglaciale, di acqua dolce, più grande che esiste ed è collocato sotto alla calotta di ghiaccio dell' Antartide. Esso fu scoperto tra le varie incursione avvenute tra il 1959 e il 1964 dal geografo russo Andreji Kapica.
Qui di seguito vi lascio un link di una pagina che parla di questo lago e i suoi misteri, che a mio parere è molto interessante.
Il Giappone è uno di quei luoghi che voglio visitare ed esplorare in futuro! Su internet ci sono migliaia di articoli a suo riguardo: su cultura, paesi, tradizioni e giapponesi. Ma io ho voluto invece racchiudere in questo articolo i luoghi che diventano incantati e surreali grazie a delle creature luminescenti.
Qui di seguito i spettacoli da non poter non vedere prima di morire (si suona melodrammatico..):
La foresta di lucciole nella città di Nagoya, sull'isola più piccola del Giappone Shikoku.
La danza delle lucciole, che avviene in estate (più precisamente nei mesi maggio e giugno), rende questo luogo magico e surreale. Esse si raggruppano nella foresta emettendo la loro luce fredda per la fase di corteggiamento prima dell'accoppiamento.
In antichità, in Giappone, era comune dare la caccia alle lucciole come passatempo, quest'attività aveva il nome di Hoturu-gari. Essa è descritta nella letteratura giapponese al pari dei ciliegi in fiori per quanto era in voga all'epoca. Oggi per fortuna è andata a perdersi e al suo posto si è ampliata invece la contemplazione di questi magnifici insetti, ormai quasi in via d'estinzione in gran parte del pianeta essendo molto sensibili all'inquinamento atmosferico. In Giappone si ha un forte rispetto, mescolato a timore in alcune casi, della natura e delle sue creature. Riguardo alle lucciole per esempio alcune persone del luogo pensano che ospitano gli spiriti dei morti. I due tipi più comuni di lucciola sono il Genji-Botaru (lucciola Minamoto) e l'Heike-Botaru (lucciola Taira), entrambe sono protagonisti di una leggenda giapponese, la quale narra che esse siano gli spettri di questi due antichi guerriere: Minamoto e Taira.
Molti fotografi, comunque, sono riusciti ad immortalare questa danza delle lucciole, ecco alcune foto:
Le Umi-Hotaru, le lucciole i mare.
Sulla spiaggia di Okayama si manifestano delle strisce luminescenti che ricoprano gran parte delle rocce, questo bellissimo effetto è causato da piccoli essere viventi (lunghi solo 3 millimetri) della famiglia dei crostacei, chiamati in giapponese Umi-Hotaru, mentre il loro nome scientifico è Vargula hilgendorfii. La luce blu che emettono, tramite degli organi al loro interno, è molto intensa, tanto che in passato venivano catturati e usati dall'esercito giapponese per illuminare le mappe nella seconda guerra mondiale.
I calamari lucciola situati nella baia di Toyama.
Sempre tra maggio e giugno si manifesta un' altro evento luminoso, questa volta nella costa nord di Homshu. Effetto causato da dei calamari, chiamati Watesenia, anch'essi emettono una luce blu proveniente dagli organismi che ricoprano quasi interamente il loro corpo, chiamati fotofori.
Questi animali vivono di solito in profondità sott'acqua, ma per riprodursi nella loro stagione di accoppiamento, vengono spinti dalle onde in superficie sulle coste per depositare le loro uova, periodo chiamato Hotaru Ika, Si raggruppano emettendo la bioluminescenza anche per difendersi da eventuali predatori.
La natura ci sorprende giorno dopo giorno, basta rispettarla e prestare attenzione per scoprire le sue magie!
Ciao io adoro i rettili, sopratutto i più particolari, e lo dimostra che tra i miei animali domestici abbia un drago barbuto (Pogana) e l'ho chiamata Amelie! come la protagonista di un mio film preferito (il meraviglioso mondo di Amelie). Quindi in questo articolo ti voglio parlare di alcuni dei rettili che vivono in questo mondo, che a mio parere sono poco conosciuti. Dopo lunghe ricerche ho valutato che questi 8 rettili sono per me i più strambi e particolari che esistono, quindi ecco qui i splendidi esemplari:
Atheris hispida (spiny bush viper) Questo bellissimo serpentello è il primo che mi ha attirato tra le mie
ricerche. Vive in Africa e può arrivare fino ai 60 cm circa di
lunghezza, variando di qualche centimetro tra maschio e femmina.
Predilige vivere sui rami degli alberi cibandosi di piccoli mammiferi e
non solo ( tra cui rane e lucertole). L'Atheris Hispida è catalogata
fra i serpenti pericolosi in quanto le squame di cui è ricoperta sono
velenose (neurotossiche) e non è esistente un
antidoto. Peccato era
cosi puccioso!
Langaha nasuta (serpente cresta di gallo) Loro vivono in Madagascar e la loro caratteristica appendice sul
muso (da cui deriva il suo nome volgare) varia di forma tra maschio e
femmina (femmina in alto, maschio in basso della foto). Possono arrivare ad 1 m di lunghezza e anch'essi si cibano di
lucertole. La Langaha Nasuta è un serpente velenoso, ma non è fatale
provoca però dolore che si attenua nel tempo.
Draco volants Questo piccolo draghetto che può
arrivare ai 25 cm vive in Asia e la sua caratteristica sono le ali
membranose, chiamate patagi, che l'aiutano a planare da un albero
all'altro senza difficoltà, allontanandolo anche da eventuali predatori.
Come cibo predilige le formiche, ma non rifiuta anche altri tipi di
insetti. Ogni Draco Volans vive in territori specifici scelti da loro
per tutta la loro vita, che può corrispondere all'ampiezza di 3
alberi. Molto abitudinario dell'ambiente eh?!
Moloch horridus
(diavolo del deserto) Di lui me ne sono subito
innamorata, sopratutto per il suo aspetto che può sembrare minaccioso
(chiamato addirittura diavolo), quando in realtà è innocuo e per niente
aggressivo. Vive in Australia e può arrivare a 30 cm di lunghezza, ha
una lingua appiccicosa e flessibile che gli permette di prendere più
insetti possibili, sopratutto formiche, arrivando a mangiarne anche 2500
al giorno. La sua particolarità, vivendo in zone desertiche, è che
riesce a recuperare l'acqua dalle sue corna facendola poi fluire in
bocca.
Uroplatus ebenaui
(geco foglia) Questo gechetto è un genio
della mimetizzazione nascondendosi dai predatori tra le foglie grazie al
suo aspetto. Vive in Madagascar ed è attivo di notte cacciando insetti.
A causa della deforestazione nel suo habitat è fra gli animali in via
d'estinzione.
Coccodrillo bianco
Anch'esso è fra gli animali in via d'estinzione, siccome, a causa del suo aspetto albino, a differenza dei suoi simili che riescono a mimetizzarsi con l'ambiente, lui è facilmente visibile dai predatori, sopratutto da cuccioli. Ne esistono solo pochi esemplari, la maggior parte in cattività.
Parafimbrios lao (serpente arcobaleno) Esso è uno degli animali scoperti recentemente in Thailandia, viene chiamato volgarmente Ziggy Stardust in onore dell'artista celebre David Bowie. Il suo nome "serpente arcobaleno" deriva dalle striature colorate sulla testa a differenza del corpo di un unico colore. Avendolo da poco scoperto non si hanno ancora molte notizie sulla sua specie. Su internet ho trovato un mito aborigeno sulla creazione della terra collegato proprio al nome di serpente arcobaleno, molto carino! questo è il link: http://bloggosuccursale.myblog.it/2014/09/16/miti-leggende/
Pseudocerastes urarachnoides (serpente coda di ragno) Precedentemente nel 1968, nel momento della sua scoperta da parte di William e Janic Street, si pensò che la sua particolarità alla fine della coda fosse un tumore di un unico esemplare e gli venne affidato, per classificarlo, il nome "pseudocerastes persicus". Ma nei successivi ritrovamenti nel 2006 (ben 36 anni dopo) da Hand Bostauk si scopri che invece era una protuberanza genetica di ogni esemplare. Gli venne cambiato, quindi, il nome in quello attuale. Questa caratteristica del serpente ragno gli è molto utile nell'attirare le prede, come uccellini o altri animali insettivori. Qui abbiamo avuto un serpente che si mimetizza in un insetto, ma ho scoperto anche l'esistenza di un essere al contrario: insetto che si mimetizza in un serpente...
Dynastor darius, nel momento della creazione del suo bozzolo per non essere attaccata da eventuali predatori rende il bozzolo somigliante ad una testa di serpente. Incredibile vero?!